sabato 21 aprile 2018

I Russi e gli Americani

Il livello fenomenico e quello mitico nella coppia di "The Americans"


Caillè, nel suo articolo del 1981 Le varie carte come rappresentazione, definisce la relazione di coppia come un terreno nel quale convivono due livelli. Il primo è chiamato "fenomenico", riferito a ciò che realmente avviene in una coppia, ciò che due partner ci raccontano della loro vita e del loro problema.
Il secondo livello è definito "mitico", la "carta della relazione" che racconta delle aspettative e dei sogni di ciascun partner rispetto alla vita insieme. Un livello più profondo ed inconscio, che può essere portato in superficie dal lavoro terapeutico.

Il problema di una coppia, sebbene rappresentato a livello fenomenologico e riferito quindi ai problemi che i due incontrano nella vita quotidiana, affonda in realtà le proprie radici ad un livello più profondo, riconducibile al livello mitico, alle aspettative e sogni dei partner coinvolti nella relazione. Esistono più definizioni della relazione, a differenti livelli; definizioni che coesistono nella vita di coppia, e che messe insieme formano la concezione globale che abbiamo del rapporto.

Riassumendo forse troppo, per Caillé scopo di una terapia di coppia è aiutare a risolvere i problemi della vita quotidiana, i problemi del livello fenomenico, cercando di portare alla luce i nodi e i blocchi presenti a livello mitico. Per descriverlo in un'ottica narrativa, la terapia deve aiutare a far emergere storie alternative dalla realtà banale dominante quotidiana (Manfrida, 1996) che induce ciascun coniuge a recitare lo stesso copione senza poter trovare soluzioni per uscire dall'impasse relazionale.


Da qualche giorno ho terminato la visione di una serie che seguo da tempo, "The Americans" e alla fine dell'ultimo episodio ho pensato divertita cosa sarebbe successo se Elizabeth e Philip Jennings avessero chiesto una terapia di coppia. Il mio pensiero è andato subito al doppio livello di Caillè, ed ho pensato che effettivamente "The Americans" può essere un esempio, seppure metaforico e lontano dal mondo della clinica, di come un doppio livello mitico e fenomenico si intreccia in una relazione.
C'è il livello fenomenico, quello della vita quotidiana negli anni '80  di una coppia di americani middle class, proprietari di un'agenzia di viaggi, e dei loro due figli ben educati e molto americani che si dividono fra scuola, parrocchia e Commodore 64. Sono belli, hanno una bella casa e una bella macchina. A completare il quadro di una famiglia perfetta manca solo il Golden retriver in giardino.

Eppure questa coppia perfetta sembra sempre percorsa da una strana tensione, da una agitazione nervosa che rende i loro sorrisi troppo sorridenti, la loro felicità troppo felice. Ed ecco che possiamo cogliere la metafora del livello mitico, la risposta alla domanda "perché queste due persone si sono scelte?" nella descrizione del "dietro le quinte" dei coniugi Jennings. Philip e Elizabeth sono infatti in realtà due spie russe del KGB, addestrate per vivere come veri americani e aiutare la Russia nelle attività di spionaggio durante gli anni della guerra fredda. La loro vita non è altro che una ben strutturata ed articolata menzogna, una bugia continua che non può essere rivelata neanche ai loro stessi figli. La fissità della perfezione quotidiana di Philip e Elizabeth nasconde la fluidità di una coppia senza passato, due spie inizialmente unite più dal lavoro che dal sentimento. La forza della perfezione dei Jennings è però aderente alla perfezione del loro addestramento, e alla forza dei loro ideali. La fase del ciclo di vita che inizia con l'adolescenza della figlia mette in crisi la coppia e i loro ideali, e nel corso delle serie si assisterà all'emergere della dimensione mitica e al suo costante interferire nella dimensione fenomenica.

Insomma, per finire il gioco, seduta sul mio divano davanti alla tv ho chiesto a Philip e Elizabeth di rappresentare il loro problema con una scultura. Philip ha posizionato Elizabeth in cucina, intenta a preparare la cena parlando con la figlia, ed ha poi collocato se stesso sul divano insieme al figlio, a guardare la tv. Elizabeth ha rappresentato Philip intento a leggere un libro con aria pensierosa in soggiorno, mentre lei fuma in segreto affacciata alla finestra del bagno. Ho poi chiesto, nella seduta successiva, a Philip ed Elizabeth di descrivere il loro "Quadro del sogno". A ciascuno ho detto di immaginare una tela bianca e di dipingervi ciò che rende la loro coppia speciale, diversa da tutte le altre. Philip ha dipinto due orsi appena usciti dal letargo, che vivono in un bosco pieno di animali ma nessuno della loro specie, e che devono ogni giorno uscire dalla tana per procacciarsi il cibo. Elizabeth ha descritto una stanza regale, dove Philip è lo Zar e lei la Zarina, seduta accanto a lui su un divano di fronte ad un fuoco acceso, mentre fuori nevica e soffia il vento.

Per l'incrocio, e quindi per la fine della terapia, temo dovremo attendere la prossima stagione... 
Neanche per gioco mi piace fare spolier.