Una breve definizione di "nuove dipendenze"
Per “new addictions” si intendono
alcune nuove tipologie di dipendenze nelle quali non è implicato il
coinvolgimento di sostanze chimiche, ma l’oggetto della dipendenza è un
comportamento o un’attività lecita o socialmente accettata come lo shopping, il
gioco d’azzardo, l’utilizzo di Internet, il lavoro, il sesso, le relazioni
sentimentali.
Le nuove dipendenze, o dipendenze
sociali (senza sostanza) si manifestano nell’urgente necessità di dover
praticare un’attività, di dover mettere in atto un comportamento per trovare
immediata soddisfazione ad un bisogno. Per questo, anche se non vi è assunzione
di sostanze chimiche, il quadro fenomenologico è molto simile e, anzi, sembra
essere per certi versi ancora più subdolo di quello delle dipendenze da
sostanza. Se da una parte vengono messi in atto comportamenti che producono le
stesse conseguenze delle cosiddette tossico-dipendenze, ossia l'escalation, la
tolleranza e l'astinenza (dimostrando come il meccanismo psicologico delle
dipendenze sia sempre lo stesso), dall'altra le dipendenze senza sostanza hanno
a che fare con comportamenti, abitudini, usi del tutto legittimi e socialmente
incentivati, basti pensare al consumo e all'uso di tecnologie informatiche o al
fatto di fare shopping.
Si parla infatti di “dipendenze
sociali”, come sottolineano Lavanco e Croce (2008):
perchè
non si collocano nella dimensione della trasgressione, del vietato, del
disapprovato, ma nascono e si costruiscono nella quotidianità perdendo quindi
sia la dimensione del lecito e dell'illecito e con essa più facilmente anche
quella del limite, tra “ciò che fa bene e ciò che fa male”.
Un altro aspetto rilevante è che
appare difficile trovare elementi visibili di emarginazione e di rischio
sociale nelle persone coinvolte in questo tipo di problemi, quali segnali
premonitori o indicatori di disagio, di sofferenza. La possibilità di
dipendenza sembra così una condizione di rischio sociale aperta ad ognuno di
noi. Questo ci porta, quindi, a mettere in discussione anche molti degli
elementi cardine legati alla prevenzione ed alla cura. E' infatti ancora
possibile perseguire la logica dell'evitamento e dell'astinenza nel caso di
questo tipo di dipendenze? Perchè se è certo che si possa vivere senza droghe,
non è certo pensabile che oggi si possa vivere senza comprare, senza internet e
così via. Basti pensare all’uso massiccio della pubblicità nei mezzi di
comunicazione che incentiva all’acquisto, al gioco, al consumo, e alla grande
utilità di internet.
Le forme di dipendenza sociale si
rivelano così a-sociali nelle conseguenze e nei costi dovuti alla progressiva
chiusura individuale, alla ripetizione coatta dei comportamenti di addiction,
alle conseguenze sui piani familiare e lavorativo ed alla perdita di capitale
sociale e di senso ed investimento nella comunità.
Come evidenzia bene Steiner
(1993) le dipendenze, comprese quelle sociali, diventano “dei rifugi della
mente, ovvero i luoghi mentali in cui ritirarsi quando si desidera sfuggire ad
una realtà insostenibile perchè angosciosa” (Lavanco e Croce, 2008).
Le nuove dipendenze sembrano
l’espressione di una stagione culturale nella quale i fenomeni dell’abuso e
della dipendenza appaiono contrassegnati più dal “buon funzionamento
performativo” e dal bisogno di normalità che dall’immaginario della protesta,
della marginalità o del disagio, legato all’uso e/o abuso di sostanze. L’uso di
sostanze nella nostra società pare supportare la necessità di mantenere elevati
livelli di vigilanza e di energia, come in una condizione stabile di
ipomaniacalità, e di attutire così sentimenti di frustrazione, delusione,
depressione, insoddisfazione che non si è più in grado di gestire (La Barbera, Sideli, 2008).
L’area delle nuove dipendenze
rappresenta, quindi, un terreno di studio nel quale vengono a confluire aspetti
di ordine sociale e culturale, insieme ad aspetti di ordine psicopatologico e
clinico: un tentativo disfunzionale di dare risposta a specifici fattori
evolutivi (Lavanco e Croce 2008).
Nessun commento:
Posta un commento