Pubblicato da Cesvot il quaderno n°47 “La mediazione linguistico-culturale. Stato dell’arte e potenzialità” a cura di Valentina Albertini e Giulia Capitani
L’integrazione dei migranti è un
obiettivo fondamentale nel lavoro messo in atto in molti contesti locali da
cittadini, società civile e istituzioni.
Da anni le associazioni di volontariato sono chiamate a confrontarsi con
il tema dell’immigrazione: inizialmente con funzione di progettazione e gestione
di servizi di accoglienza, in seguito nella riflessione su inclusione sociale e
diritti di cittadinanza degli immigrati. Credo che un Quaderno Cesvot sulla mediazione
linguistico-culturale sia quindi utile al mondo del volontariato principalmente
per due motivi.
Continuare a garantire e
implementare, nei nostri servizi territoriali, la presenza di mediatori e
mediatrici linguistico-culturali che facilitino l’accesso ai servizi essenziali
di queste persone in viaggio, è anche un modo per ribadire responsabilmente che
alle sfide della contemporaneità rispondiamo cercando di attrezzarci con
strumenti adeguati, e non voltando la testa dall’altra parte. All’interno di
questo panorama mutevole, il volontariato è attore di cambiamento sociale e da
anni supporta, e a volte sostituisce, i servizi nell’accoglienza dei migranti:
in questo senso la mediazione linguistico-culturale si configura come un aiuto
concreto al volontariato nel processo di apertura e comunicazione con i
migranti quali nuovi cittadini, e un’opportunità per tutte le associazioni che
da anni si impegnano in progetti di inclusione sociale.
Il secondo motivo che ci ha fatto
ritenere importante l’elaborazione di una pubblicazione sulla mediazione
linguistico-culturale rivolta al mondo delle associazioni riguarda l’attenzione
crescente e l’importanza del coinvolgimento attivo dei migranti nelle attività
di volontariato. Tale attenzione è dimostrata negli ultimi anni dalla nascita
di campagne informative e di diffusione portate avanti dal volontariato e
dirette al coinvolgimento di cittadini immigrati: portiamo come esempio, fra le
altre attività, la campagna sulla donazione del sangue fatta dall’AVIS di Prato
e interamente tradotta in cinese, oppure gli opuscoli multilingua sulla
donazione promossi dalla Regione Toscana, dal Centro Regionale Sangue e dal
Servizio Sanitario della Regione Toscana in collaborazione con Avis, Anpas
Toscana, Croce Rossa Italiana, Fratres, Adisco e Cesvot.
La mediazione linguistico-culturale può
supportare in questo senso l’apertura di spazi di comunicazione e confronto per
il coinvolgimento dei cittadini migranti nelle attività di volontariato, persone
che partecipano e arricchiscono il mondo dell’associazionismo toscano: per
confermare il ruolo del volontariato come creatore di nuove politiche, nuovi
spazi e nuove opportunità di inclusione sociale.
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